Portogruaro

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Portogruaro
comune
Portogruaro – Veduta
Portogruaro – Veduta
Il porto fluviale e l'oratorio della Madonna della Pescheria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Città metropolitana Venezia
Amministrazione
SindacoIginio Olita (commissario prefettizio) dal 21-3-2023
Territorio
Coordinate45°46′32.32″N 12°50′15.06″E / 45.775644°N 12.837516°E45.775644; 12.837516 (Portogruaro)
Altitudinem s.l.m.
Superficie102,31 km²
Abitanti24 268[1] (30-11-2023)
Densità237,2 ab./km²
FrazioniGiussago, Lison, Lugugnana, Portovecchio, Pradipozzo, Summaga, Mazzolada
Comuni confinantiAnnone Veneto, Caorle, Cinto Caomaggiore, Concordia Sagittaria, Fossalta di Portogruaro, Gruaro, Pramaggiore, San Michele al Tagliamento, San Stino di Livenza, Teglio Veneto
Altre informazioni
Cod. postale30026
Prefisso0421
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT027029
Cod. catastaleG914
TargaVE
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 649 GG[3]
Nome abitantiportogruaresi
Patronosant'Andrea Apostolo
Giorno festivo30 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Portogruaro
Portogruaro
Portogruaro – Mappa
Portogruaro – Mappa
Posizione del comune di Portogruaro nella città metropolitana di Venezia
Sito istituzionale

Portogruaro (Porto in veneto[4]; Portogruer in antico veneziano[5], Puart in friulano[6]) è un comune italiano di 24 268 abitanti[1] della città metropolitana di Venezia in Veneto. La città è il centro di un comprensorio formato da 11 comuni, che assieme all'area del Sandonatese costituisce la cosiddetta Venezia Orientale. È inoltre parte del Friuli storico, di cui faceva parte anche amministrativamente fino al 1838. Gli edifici della città sono in tipico stile veneziano, oltre a essere presenti numerosi canali, ponti e portici che la fanno assomigliare a una Venezia dell'entroterra. A Portogruaro sono presenti i famosi molini sul Lemene, il municipio con i caratteristici merletti gotici e il terzo campanile più pendente d'Italia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La città di Portogruaro si sviluppa lungo le sponde del Lemene, un piccolo fiume di sorgiva che, grazie alla sua navigabilità, favorì l'insediamento urbano. Il comune è collocato nel Veneto Orientale, anche se geograficamente (trovandosi ad est della Livenza) si troverebbe nel Friuli Occidentale. L'ambiente è pianeggiante e caratterizzato dalla ricchezza d'acqua, grazie alle numerose sorgive che alimentano corsi d'acqua, i quali da Nord scorrono verso la costa adriatica. Prima delle bonifiche otto-novecentesche, la fascia costiera era costituita da aree lagunari, che dal mare risalivano verso l'entroterra per circa 15–20 km e collegavano ininterrottamente la laguna di Venezia con quella di Marano. Portogruaro si colloca, quindi, in un territorio di confine tra pianura e mare, tra Veneto e Friuli[7].

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Portogruaro.

Portogruaro, secondo la classificazione dei climi di Köppen, gode di un tipico clima temperato delle medie latitudini, piovoso o generalmente umido in tutte le stagioni e con estati molto calde. Le precipitazioni si concentrano nei periodi compresi tra marzo e maggio, con un leggero calo nei mesi estivi, e un riacutizzarsi nel periodo compreso tra ottobre e novembre inoltrato. Gli inverni sono molto freddi e di frequente vi è il fenomeno della nebbia, tipico della Pianura Padana. Le estati sono generalmente calde, e si caratterizzano essenzialmente per l'elevato tasso di umiditá, associato quindi a condizioni di afa ma al contempo anche a frequenti passaggi temporaleschi anche violenti.

Impianto urbanistico[modifica | modifica wikitesto]

La città ha una struttura a pettine con le due arterie principali che corrono parallele al corso del fiume. Delle mura rimangono solo tre delle cinque porte che permettevano l'accesso alla città: San Gottardo, Sant'Agnese e San Giovanni. È perfettamente riconoscibile il fossato perimetrale, che ancora oggi circonda il centro storico.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo deriva da porto, appellativo che risale a dopo il 1140, e Gruaro, nome di un comune vicino che un tempo controllava la zona, infatti in origine Portogruaro era il porto fluviale di Gruaro per i commerci. È attestato nell'anno 1184 come Plebem de Portogruari e nel 1191 come sub Portogruario[4].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

In epoca classica il territorio era attraversato da un'importante strada romana, la Via Annia. Portogruaro, con ogni probabilità, sorse sul sito di una villa rustica dipendente dalla vicina Iulia Concordia. Il primo documento che menzioni il centro urbano è un diploma di conferma dei diritti feudali all'abbazia di Sesto al Reghena sottoscritto dal re d'Italia Berengario del Friuli a Mantova il 21 marzo 888, quando si ricorda per la prima volta una curtis denominata de Villa, in possesso dell'abbazia di Santa Maria in Silvis, sita all'incrocio dei fiumi Reghena e Lemene[8]. Nella prima metà del X secolo la curtis de Villa fu devastata, come tutto il territorio diocesano, dalle invasioni ungariche (902 - 952). Probabilmente già prima della metà del X secolo gli imperatori germanici della dinastia ottoniana fecero ricostruire un castello fortificato, affidato al loro vassallo vescovo di Concordia, sul lembo di terra più stretto e facilmente difendibile tra i fiumi Lemene e Versiola, area individuata in quella a sud dell'asse chiesa di S. Cristoforo / palazzo Venanzio, sino alla "stretta", oggi via Mazzini, probabilmente da identificare con l'antica fossa saonara.

Il 10 gennaio 1140, con una convenzione livellaria, il vescovo Gervino, concesse in livello a Giovanni Venerio, Arpone, Bertaldo, Berigoio, Enrico Mosca, Giovanni Salimbene e ad altri "portolani", terram unam a monte del fiume Lemene, nel territorio di Gruaro, al fine di costruirvi case, magazzini per i prodotti agricoli e un porto fluviale, oggi identificabile con la frazione di Portovecchio. In quel documento il primo abitato sviluppatosi intorno al nucleo del castello è denominato Villanova. La chiusura del vecchio porto fatto sorgere in quel di Gruaro e il suo trasferimento più a valle nell'area suburbana di Portonovo, denominazione duecentesca della parrocchia di San Cristoforo, sviluppo meridionale del primitivo castello, determinò l'onomastica definitiva dell'insediamento[9]. L'impianto urbanistico della città è a pettine, con due strade principali che si sviluppano parallelamente alle rive del Lemene: questa configurazione è tipica degli insediamenti germanici coevi costruiti lungo il corso di fiumi navigabili. Pertanto si può supporre che le influenze tedesche sul territorio siano state molto forti, come conseguenza della generale espansione degli interessi germanici nel nord Italia a partire dall'imperatore Ottone I. Un'ulteriore prova di queste influenze è la provenienza d'oltralpe della maggior parte dei vescovi concordiesi e dei patriarchi di Aquileia fino al basso Medioevo. Bisogna inoltre rilevare che, esattamente come nel caso delle città tedesche, Portogruaro amministrava uno spazio rurale ridotto e fondava la propria ricchezza soprattutto sul commercio.

Nel XII secolo, come dimostra la bolla di Urbano III, la città di Portum de Gruario, aveva una sua precisa connotazione economica e amministrativa; quest'ultima era esercitata dal vescovo Gionata. Nel 1271, il 15 gennaio, circa centocinquanta uomini armati al soldo di Buonaccorsio Bardi, della famosa famiglia di banchieri fiorentini, tentarono di conquistare il Comune di Portogruaro. Il tentativo fallì, ma le conseguenze furono tragiche: molti documenti vennero distrutti nell'incendio del palazzo municipale.

Dieci anni dopo, a seguito delle guerre in Friuli, la città fu occupata per 32 mesi dalle truppe di Francesco da Carrara. Questo episodio mise in evidenza la necessità di chiedere un'annessione alla Patria del Friuli. I portogruaresi chiesero ufficialmente di stabilirsi sotto il veneto vessillo. Il senato veneziano approvò il 29 maggio 1420 il Privilegio di Portogruaro e da quel giorno i podestà arrivavano da Venezia. Il primo fu Zaccaria Bembo.

Dal Rinascimento al Settecento - La Repubblica di Venezia[modifica | modifica wikitesto]

Con il governo della Serenissima Portogruaro ottenne una larga autonomia di tipo comunale e, oltre ai traffici dei prodotti delle campagne circostanti, i vantaggi commerciali concessi tra il Quattrocento ed il Cinquecento furono notevoli: monopolio del commercio del ferro diretto a Venezia, vendita del sale, controllo del transito delle merci verso i territori del Friuli e dell'Austria. Gli scambi con Venezia avvenivano su barca, lungo il corso del fiume Lemene e poi nella laguna veneta, invece verso la terraferma si sviluppava la rete stradale.

Gli scambi mercantili contribuirono a far diventare Portogruaro il centro più importante dell'area e intorno al 1500 la città conobbe un periodo di grande prosperità. Il censimento del 1548 permette di stimare la popolazione di Portogruaro in 3700 abitanti[10], collocandola quindi fra le città più popolose della Patria del Friuli, escludendo Udine che deteneva il primato assoluto. Nel 1586 il vescovo di Concordia si trasferì a Portogruaro, la quale pertanto ottenne il titolo di civitas. È datato 23 febbraio 1622 il primo documento che fa riferimento all'attività teatrale a Portogruaro.

Sulla riva sinistra vennero realizzati numerosi fondaci, tra cui quello con annessa dogana posto immediatamente fuori dalla cinta muraria. Vennero inoltre avviati importanti interventi di renovatio urbis, con la pavimentazione delle vie, la ricostruzione dei ponti del Rastrello e della Stretta, e la realizzazione da parte di Cima da Conegliano della pala d'altare del Duomo[11].

Sotto il governo della Serenissima Portogruaro faceva parte della Patria del Friuli, e amministrata dal rappresentante della Serenissima a Udine. Nel 1587 vengono ottenuti dei privilegi che consentono una maggiore libertà giudiziaria dal luogotenente udinese, e nel 1616 Portogruaro ottenne lo scorporo dalla Patria del Friuli e la dipendenza diretta dalla Repubblica. Il XVII secolo segna però anche l'inizio del declino economico della città, come conseguenza della crisi economica di Venezia e della maggiore competitività di altri territori di terraferma della Repubblica. Nel 1789 viene costruito il Teatro Sociale, uno dei primi teatri all'italiana di tutto il Veneto.

Dal Risorgimento ad oggi[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1797, col Trattato di Campoformido, successivo alla Caduta della Repubblica di Venezia, Napoleone cede all'Austria il territorio della Repubblica, compresa Portogruaro, ma nel 1805 la città fu annessa al Regno d'Italia dell'Impero Francese. Il 28 settembre 1810 con decreto napoleonico, Portogruaro viene aggregata al Dipartimento dell'Adriatico (Venezia). Le motivazioni che portarono i francesi a strappare questo territorio dal Dipartimento di Passariano, ovvero l'ente successore della Patria del Friuli, erano il rischio di rendere il Dipartimento Adriatico meno importante di quelli confinanti, in particolare del Dipartimento di Passariano (divenuto in seguito Provincia di Udine). Nel 1815 col Congresso di Vienna si sancì l'appartenenza degli ex territori della Repubblica di Venezia all'Impero Asburgico. La nuova amministrazione austriaca trasformò il Dipartimento di Passariano nella Provincia di Udine, alla quale restituì solo Aquileia. Infatti, all'ex Dipartimento Adriatico, divenuto Provincia di Venezia, rimase il Mandamento di Portogruaro. La motivazione di tale decisione era simile a quella francese.

In questo periodo la città di Portogruaro viene citata da Ippolito Nievo nella sua famosa opera Le confessioni di un italiano, in cui descrive i cittadini portogruaresi in modo ironico per la loro voglia di assomigliare ai signori veneziani. Nel 1838 nasce l'Istituto Filarmonico Santa Cecilia, esistente ancora al giorno d'oggi con il nome di Fondazione Musicale Santa Cecilia.

Nel 1840 Francesco Luigi Camuffo trasferisce da Chioggia la sede del più antico cantiere navale del mondo, il cantiere navale Camuffo.

La dominazione austriaca dura fino al 1866, tranne la breve parentesi del 1848 quando anche in città, sulla scia dei moti rivoluzionari che percorrevano l'Europa negli anni della Restaurazione, si instaura per un breve periodo un regime repubblicano. Nel 1866, a seguito della pace di Vienna, Portogruaro col Veneto entra a far parte del Regno d'Italia, e continuerà a gravitare in ambito veneziano. Come coronamento dell'intensa attività teatrale presente nella città fin dal 1600, un gruppo di cittadini benestanti finanzia la costruzione del Teatro Sociale, all'epoca Teatro Accademico. Nel 1886, con il completamento del tratto ferroviario tra San Donà e Portogruaro, la città è collegata a Venezia, e il 18 ottobre 1897 venne inaugurato anche il tratto che permette di raggiungere Trieste. Nel 1900 un comitato locale, appoggiato dall'Associazione Agraria friulana, stanziò i fondi per la costruzione di una fabbrica di concimi chimici, la "Perfosfati". L'industria fu fondamentale per lo sviluppo economico del portogruarese, e continuò a produrre fino alla fine del secolo. L'edificio storico, sorto nei pressi della stazione, è un esempio delle prime costruzioni in cemento prefabbricato. Nei primi del Novecento vengono creati i primi tavoli tecnici per l'organizzazione delle bonifiche, che saranno attuate negli anni a venire. Oltre alle opere di canalizzazione viene inaugurato l'acquedotto che fornisce tutta la città.

Nella prima guerra mondiale dal 24 maggio 1915 era sede del I Gruppo fino a giugno.

Dal 1959 al 1991 è stata la sede presso la caserma "Luciano Capitò" di unità e del quartier generale della 3ª Brigata missili "Aquileia". Attualmente la caserma Capitò ospita il 5º Reggimento artiglieria terrestre "Superga".

Nel 1974 Portogruaro perse il rango di città episcopale a seguito della traslazione della residenza del vescovo di Concordia da Portogruaro a Pordenone.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma di Portogruaro era stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 4 febbraio 1935[12] in seguito modificato con regio decreto n. 180 del 2 agosto 1943.[13]

«Di rosso, al campanile d'argento, con base a gradini dello stesso, su campagna di verde accostato da due gru al naturale, affrontate, con le zampe l'una sulla campagna, l'altra sui gradini.»

Con decreto del presidente della Repubblica del 2014 lo stemma è stato modificato con l'aggiunta degli ornamenti da Città.[14]

«Stemma di rosso, al campanile coperto, cimato dalla croce latina, scalinato di tre, d'argento, finestrato con tre finestre ordinate in fascia sotto la cuspide, di rosso, fondato sulla pianura di verde, attraversante; esso campanile accostato da due gru affrontate, al naturale, allumate di rosso, imbeccate e membrate d'oro, con le zampe destre sostenute dalla pianura e attraversanti e con le zampe sinistre poggiate sui gradini del campanile e attraversanti. Ornamenti esteriori da Città.»

Il gonfalone è un drappo di bianco con la bordatura di rosso.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte - nastrino per uniforme ordinaria

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Piazza della Repubblica, Municipio e campanile
Molini sul Lemene.
Porta San Giovanni Portogruaro
Corso Martiri della Libertà - Centro Storico.

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Venanzio - Portogruaro

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Monumenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Ponte di Sant'Andrea (1353, ricostruito in pietra nel 1554)
  • Monumento ai Caduti (1928)
  • Giardini Ippolito Nievo, o dell'Abbazia (1931)
  • Pozzetto di Pilacorte o delle Gru (1494)
  • Monumento Il ceppo torna a fiorire, piazza dell'Ospedale, opera di Pierino Sam

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

  • Parco della Pace (Ex Parco Marzotto)

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[16]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2015 gli stranieri residenti nel comune sono 2 102, ovvero il 8,36% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[17]:

  1. Romania, 495
  2. Albania, 282
  3. Marocco, 280
  4. Ucraina, 125
  5. Moldavia, 121
  6. Kosovo, 97
  7. Nigeria, 61
  8. Egitto, 59
  9. Cina, 58
  10. Serbia, 56

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Il dialetto di Portogruaro è di tipo veneto (gruppo settentrionale), fortemente influenzato ancora oggi dal friulano, infatti alcuni elementi lessicali testimoniano come in città fosse un tempo parlata la lingua friulana[18]. Quest'ultima sopravvive ancora in particolare nella frazione di Lugugnana[19].

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Dipinto raffigurante Sant'Andrea - Duomo

Musei[modifica | modifica wikitesto]

  • Museo archeologico nazionale concordiese, il primo museo "ad essere costituito in Veneto ed uno dei più antichi d'Italia"[20].
  • Museo paleontologico "M. Gortani".
  • Museo della Città di Torre Sant'Agnese.
  • Museo di economia aziendale.
  • Galleria Comunale di Arte contemporanea "Ai Molini".

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Poesia[modifica | modifica wikitesto]

  • Piccolo Festival della poesia e delle arti notturne "NOTTURNI" (nei mesi di giugno e luglio, dal 2005)[23]

Cultura videoludica[modifica | modifica wikitesto]

È originario del posto Andrea Lorenzon, ideatore del canale YouTube Cartoni Morti

Istituzioni[modifica | modifica wikitesto]

Nella cittadina è presente un ospedale. Inoltre, si trova il Commissariato di Pubblica Sicurezza, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, i Vigili del Fuoco e inoltre è presente una caserma militare.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Dipinto raffigurante uno scorcio di Mazzolada

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Località[modifica | modifica wikitesto]

  • Borgo San Nicolò
  • Borgo Sant'Agnese
  • Borgo San Giovanni
  • Borgo San Gottardo
  • Borgo Palù
  • Frati
  • Ronchi
  • Marina di Lugugnana

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Agricoltura[modifica | modifica wikitesto]

Nelle frazioni di Lison (che dà il nome al vino) e Pradipozzo vengono prodotti vini DOC esportati in tutto il mondo tra cui:

Un'importante iniziativa turistica legata alla produzione di vini DOC nella Venezia Orientale è la Strada dei Vini DOC, un percorso turistico che attraversa le zone di produzione dei vini ed è ricca di percorsi legati alle tematiche enogastronomiche, naturalistiche e storiche del luogo.

Artigianato[modifica | modifica wikitesto]

Industria[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio di Portogruaro non vi sono molte grandi industrie, le quali sono esclusivamente concentrate nella periferia nord della città, nei pressi del casello autostradale al confine con il comune di Gruaro. L'industria più grande che ha mai prodotto nel territorio portogruarese è sicuramente la Perfosfati, il cui immenso capannone, situato nei pressi della stazione, è in corso di recupero da parte dell'ente comunale. Dal 1840 ha sede a Portogruaro il Cantiere navale Camuffo, più antico cantiere navale al mondo.

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

Portogruaro è sede dell'Ospedale San Tommaso dei Battuti che gestisce tutta l'area dell'ex Mandamento di Portogruaro, appartenente all'ULSS 4 del Veneto Orientale[24]; degno di nota è il reparto di Ortopedia che primeggia per la cura delle patologie dell'anca. Inoltre il nosocomio gestisce un Centro per la cura dei disturbi alimentari di livello nazionale ed è il punto di riferimento per il Pronto Soccorso di Bibione, aperto durante la stagione turistica.

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

La frequentazione turistica di Portogruaro è legata alle località balneari di Caorle e Bibione. Portogruaro è infatti una meta obbligata per raggiungere il mare e attira, soprattutto nelle giornate di mercato, molti turisti provenienti dalle spiagge. Oltre alle bellezze architettoniche è di forte richiamo anche il Festival della Musica.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Autostrade[modifica | modifica wikitesto]

  • Portogruaro è attraversata dall'Autostrada A4 Venezia-Trieste, ed è servita dal Casello autostradale di Portogruaro.
  • Da Portogruaro parte l'Autostrada A28 che porta a Pordenone, Sacile e Conegliano.

Strade statali[modifica | modifica wikitesto]

Strade regionali e provinciali[modifica | modifica wikitesto]

Portogruaro è comodamente raggiungibile percorrendo diverse strade provinciali che la collegano alle città della costa.

  • Strada Provinciale 42 Jesolana
  • Strada Provinciale 67 San Stino di Livenza-Belfiore
  • Strada Provinciale 67 Portogruaro-Fossa Contarina
  • Strada Provinciale 68 Portogruaro-Cavanella Lunga
  • Strada Provinciale 69 Torresella-Villa Marina(Marina di Lugugnana)
  • Strada Provinciale 70 Portogruaro-Lugugnana-Brussa
  • Strada Provinciale 72 Strada provinciale Portogruaro-Fossalta di Portogruaro-Alvisopoli
  • Strada Provinciale 91 Portogruaro-Teglio Veneto
  • Strada Provinciale 93 Strada provinciale Portogruaro-Udine, detta anche "Ferrata" perché costruita sul sedime di una ferrovia mai terminata.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Portogruaro-Caorle.
Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Lison (Italia).
Stazione ferroviaria

Portogruaro è un importante snodo ferroviario ed è attraversata dalle linee ferroviarie Portogruaro-Casarsa, Portogruaro-Treviso e Venezia-Trieste. Sul territorio comunale, lungo la linea Venezia-Trieste, è presente anche la Stazione di Lison, che serve l'omonima frazione.

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

Il servizio locale di trasporto pubblico è gestito dall'azienda di trasporto su gomma ATVO, che opera collegamenti in concessione per la città metropolitana di Venezia nel Veneto Orientale. La città è inoltre servita da numerose compagnie di trasporto: Atap Pordenone (opera i collegamenti per Pordenone e San Vito al Tagliamento). SAF (linee extraurbane per Udine, Latisana e Lignano) MOM (linee per Treviso, Oderzo, Motta di Livenza.) La stazione degli autobus si trova di fronte alla stazione dei treni.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Sindaci nominati dal CLN[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1945 1945 Francesco Fabroni Partito Liberale Italiano Sindaco
1945 1946 Marco Belli Partito Liberale Italiano Sindaco

Sindaci dal 1946[modifica | modifica wikitesto]

Sindaco Partito Periodo Elezione
Luigi De Iseppi Partito Socialista Italiano 1946 1946
Giovanni Battista Degani Partito Socialista Italiano 1946-1949 (1946)
Eugenio Bittolo Bon Partito Socialista Italiano 1949-1951 (1946)
Paolo Perrero Democrazia Cristiana 1951-1956 1951
Giuseppe Pizzolitto Democrazia Cristiana 1956-1961 1956
Angelo Pasqualini Democrazia Cristiana 1961-1965 1960
Paolo Perrero Democrazia Cristiana 1965-1970 1964
Aldo Maganza Democrazia Cristiana 1970-1975 1970
Francesco Scaramuzza Partito Socialista Italiano 1975-1977 1975
Lorenzo Gavagnin Partito Socialista Democratico Italiano 1977-1980 (1975)
Giovanni Forte Democrazia Cristiana 1980-1986 1980
1985
Dino Moro Partito Socialista Italiano 1986 (1985)
Gastone Rabbachin Democrazia Cristiana 1986-1990 (1985)
1990
Luigi Bagnariol Partito Socialista Italiano 1990-1991 (1990)
Gastone Rabbachin Democrazia Cristiana 1991-1995 (1990)
Sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1995)
Gastone Rabbachin Centro-sinistra 1995-2004 1995
1999
Antonio Bertoncello Centro-sinistra 2004-2009 2004
2009
Antonino Gulletta (Commiss. prefettizio) - 2009-2010 -
Antonio Bertoncello Centro-sinistra 2010-2015 2010
Maria Teresa Senatore Centro-destra 2015-2020 2015
Florio Favero Lega 2020-2023 2020
Iginio Olita (Commiss. prefettizio) - 2023-in carica -

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La città è sede del Portogruaro Calcio Associazione Sportiva Dilettantistica, società calcistica rifondata nel 2013, erede del Portogruaro fondato nel 1919 e fuso poi nel 1990 con il Summaga. Il 9 maggio 2010 la società ha conseguito una storica promozione in Serie B. Tuttavia la squadra ha militato in serie B solamente per la stagione 2010/2011, infatti è stata retrocessa l'anno stesso e ha disputato la successiva stagione 2011/2012 in Lega Pro. Il Portogruaro gioca nello Stadio Piergiovanni Mecchia ampliato nel 2010 in occasione della promozione in serie B. Nel Portogruaro ha inoltre giocato per i primi anni della sua carriera il celebre portiere del Milan Lorenzo Buffon. Dopo la rifondazione della società è nato un progetto che ha unito le principali squadre giovanili del territorio: l'Aurora San Nicolò, il Summaga, la Giussaghese e il Villanova (Frazione di Fossalta di Portogruaro).

A Portogruaro si trova anche una delle sedi dell'Associazione Italiana Arbitri che serve la zona "Basso Piave" che comprende i mandamenti di Portogruaro e San Donà.

Ciclismo[modifica | modifica wikitesto]

Portogruaro è la città natale di Roberto Amadio e di Pier Giovanni Mecchia. All'interno dello stadio comunale intitolato a quest'ultimo è presente uno dei pochissimi velodromi italiani realizzati in cemento.

Pattinaggio a rotelle[modifica | modifica wikitesto]

Il gruppo Division di Portogruaro è stato campione regionale, nazionale, europeo e sei volte campione del mondo: nel 2009, 2013, 2014, 2015, 2016 e 2017.

Pallavolo[modifica | modifica wikitesto]

Nel campionato 2017/2018 la squadra maschile della Pallavolo Portogruaro è stata promossa in serie B, mentre la squadra femminile milita in serie C.

Basket[modifica | modifica wikitesto]

Portogruaro è sede della Pallacanestro Portogruaro, la prima squadra, dopo aver militato negli anni scorsi in C regionale, compete ora nel campionato di Serie D.

Nuoto[modifica | modifica wikitesto]

Portogruaro possiede un'importante piscina, punto di riferimento della Venezia Orientale. Questo impianto è il luogo di allenamento del Centro Nuoto Portogruaro e della U.S.D. Hydros, società formata dall'unione, a partire dalla categoria ragazzi, delle squadre agonistiche di Portogruaro, Treviso, Oderzo e Castelfranco Veneto.

Canoa-Kayak[modifica | modifica wikitesto]

Portogruaro è sede del rinomato Canoa Club Delfino, punto di riferimento kayakistico della Venezia Orientale. Il club promuove la pratica delle varie discipline a bordo di kayak di tutte le tipologie sia su acque bianche che mare e costituisce il continuum con le tradizioni nautiche della città, beneficiando del cospicuo reticolo acqueo che caratterizza il territorio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b Dizionario di toponomastica, Torino, UTET, 1990, p. 605, ISBN 88-02-07228-0.
  5. ^ Marin Sanudo, Le vite dei dogi 1423-1474 (PDF), La Malcontenta (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2013).)
  6. ^ Aldo Mori, La Resistenza nel mondo contadino. La lotta di liberazione nel Portogruarese, 2ª edizione, Portogruaro, Nuovadimensione, 2007, p. 106, ISBN 978-88-89100-50-9.
  7. ^ Nella frazione di Lugugnana è diffuso un dialetto con caratteristiche del friulano; così come nei comuni dell'antico Mandamento di Portogruaro, vicini geograficamente al Friuli, (Annone Veneto, Cinto Caomaggiore, Concordia Sagittaria, Fossalta di Portogruaro, Gruaro, Pramaggiore, Teglio Veneto e soprattutto San Michele al Tagliamento), dove, oltre alla locale variante della lingua veneta, viene parlata anche una variante del friulano, il concordiese
  8. ^ Fonti per la Storia d'Italia pubblicate dall'Istituto Storico Italiano. Diplomi dei sec. IX - X, Roma 1903, pp. 8-13; G.Liruti,Notizie delle cose del Friuli scritte secondo i tempi da Gian Giuseppe Liruti signor di Villafredda ec., T. V, Udine (Gallici) 1777, pp.304-308; R. della Torre, L'abbazia di Sesto in sylvis, Udine 1979, p.34
  9. ^ A.Drigo, La chiesa dei santi Cristoforo e Luigi in Portogruaro, Pordenone 2005, pp.2-22
  10. ^ Il censimento riporta 3500 abitanti, ma era prassi non contare i bambini al di sotto dei due anni di età
  11. ^ Il dipinto è esposto al National Gallery di Londra a cui è stato venduto nel 1870
  12. ^

    «Di rosso al campanile d'argento con due gru al naturale affrontate, riposate sopra una zampa e tenenti coll'altra un sasso, il tutto su campagna di verde; al capo del Littorio.»

  13. ^ Città di Portogruaro, su araldicacivica.it. URL consultato il 6 agosto 2022.
  14. ^ Portogruaro (Venezia) D.P.R. 22.09.2014 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 6 agosto 2022.
  15. ^ Ideazione e progetto grafico: Michele Potocnik con Elena Sartori e Alessandra Negrin, "Fiumi e Pianure della Postumia - PORTOGRUARO", in Città Murate e centri fortificati del Veneto. Itinerari inediti alla riscoperta di una regione., maggio 2001, p. 59.
  16. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  17. ^ Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2015 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 25 luglio 2016.
  18. ^ G. Bonfante, T. Chiarioni, "Dalmatico" e serbo-croato, in La Rivista dalmatica, LVII, n. 2, Roma, Associazione Nazionale Dalmata, 1986, pp. 149-151.
  19. ^ Lugugnana, su comune.portogruaro.ve.it, Comune di Portogruaro. URL consultato l'8 novembre 2011 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
  20. ^ Sito web: http://www.archeopd.beniculturali.it/index.php?it/129/la-soprintendenza, Home > Musei > Portogruaro Portogruaro MUSEO NAZIONALE CONCORDIESE, su archeopd.beniculturali.it. URL consultato il 7 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2016).
  21. ^ Fonte: Fondazione Musicale Santa Cecilia
  22. ^ Fonte: Amadeus (rivista)
  23. ^ Sito ufficiale: NotturniDiversi.it
  24. ^ Fonte: Assl 10 Veneto Orientale

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Roberto Sandron, Storia di Portogruaro, dalle origini ai giorni nostri, Edizioni Biblioteca dell'Immagine, PN 2013, EAN 9788863911428
  • Silvana Collodo, Libertas mercantile e autonomia municipale nei percorsi di Portogruaro fra medioevo e prima età moderna (sec. XII - XVI) in Tra Tagliamento e Livenza. Arte e cultura a Portogruaro e nel territorio concordiese tra XV e XVI secolo. Atti della giornata di studio, a cura di Anna Maria Spiazzi e Luca Majoli, Terra Ferma editore, Vicenza, 2009. ISBN 978-88-6322-061-2.
  • Diego Antonio Collovini, Economia e società a Portogruaro in età moderna in Tra Tagliamento e Livenza. Arte e cultura a Portogruaro e nel territorio concordiese tra XV e XVI secolo, opera citata.
  • Adriano Drigo, La chiesa dei santi Cristoforo e Luigi in Portogruaro. Alle origini e nella storia della città, Pordenone 2005.
  • Linneo Lavaroni, Viaggio nel Friuli storico. Il Mandamento di Portogruaro, Edizioni del MF 1970.

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