Acquaviva Picena

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Acquaviva Picena
comune
Acquaviva Picena – Stemma
Acquaviva Picena – Bandiera
Acquaviva Picena – Veduta
Acquaviva Picena – Veduta
Mastio cilindrico della Rocca di Acquaviva Picena
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Marche
Provincia Ascoli Piceno
Amministrazione
SindacoSante Infriccioli (lista civica) dal 12-6-2022
Territorio
Coordinate42°56′40.96″N 13°48′48.78″E / 42.944711°N 13.81355°E42.944711; 13.81355 (Acquaviva Picena)
Altitudine359 m s.l.m.
Superficie21,06 km²
Abitanti3 630[1] (31-10-2023)
Densità172,36 ab./km²
FrazioniAbbadetta, Casarica, Forola, Madonna delle Piane, Quercia, Sant'Angelo
Comuni confinantiGrottammare, Monsampolo del Tronto, Monteprandone, Offida, Ripatransone, San Benedetto del Tronto
Altre informazioni
Cod. postale63075
Prefisso0735
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT044002
Cod. catastaleA047
TargaAP
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 2 060 GG[3]
Nome abitantiacquavivani
Patronosan Nicola di Bari
Giorno festivo6 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Acquaviva Picena
Acquaviva Picena
Acquaviva Picena – Mappa
Acquaviva Picena – Mappa
Posizione del comune di Acquaviva Picena nella provincia di Ascoli Piceno
Sito istituzionale

Acquaviva Picena è un comune italiano di 3 630 abitanti[1] della provincia di Ascoli Piceno nelle Marche.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Acquaviva Picena sorge su una collina che domina il paesaggio della valle del Tronto, a pochi chilometri di distanza dal Mar Adriatico e da San Benedetto del Tronto. Dall'elevazione medio-collinare della cittadina (359 m s.l.m.) è possibile scorgere, nei giorni di bel tempo, oltre alla più alta cima dei Sibillini (Monte Vettore), anche le più lontane montagne abruzzesi (Gran Sasso, Maiella).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il sito di Acquaviva fu abitato fin dalla preistoria, della quale ha restituito numerosi reperti soprattutto d'epoca picena, ma anche d'età romana. Quando i Piceni, che vi furono certamente insediati nel VI secolo a.C., restarono sottomessi a Roma, il territorio acquavivano conservò vitalità grazie alla vicinanza della città di Castrum Truentinum.

Ma fu con le invasioni barbariche che il colle vide la nascita di un vero e proprio insediamento urbano: l'arrivo di Longobardi e Saraceni indusse infatti le popolazioni costiere a riparare sulle circostanti alture. Il borgo fu in origine possedimento farfense (947), poi divenne feudo della famiglia degli Acquaviva (da cui il nome) che nel XIII secolo vi edificò una fortezza.

Nel 1341 Acquaviva transitò sotto il controllo della città di Fermo, di cui costituì importante presidio in territorio nemico, preservandone i possedimenti costieri (San Benedetto in Albula) dalle mire di Ascoli. Nel Quattrocento il castello conobbe una notevole espansione demografica che condusse al raddoppio dell'abitato, con l'edificazione del settore orientale, denominato Terra Nuova in contrapposizione alla Terra Vecchia che, sorta a ridosso della fortezza, costituiva il nucleo originario del paese. Ciò rese anche necessaria la costruzione di un secondo caposaldo rivolto a oriente.

Inclusa nella legazione pontificia fermana, Acquaviva fu annessa con plebiscito al Regno d'Italia nel 1860. Nel 1799, durante la campagna napoleonica d'Italia, le forze antifrancesi capeggiate dal brigante Sciabolone l'avevano messa a ferro e fuoco distruggendo l'archivio comunale e con esso la fonte d'osservazione diretta della storia locale, la cui ricostruzione si basa principalmente su testimonianze esterne.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Rocca di Acquaviva Picena.
  • Fortezza degli Acquaviva (XIII-XIV secolo). Maestosa rocca medievale, fra le maggiori e meglio conservate delle Marche, riedificata nel Quattrocento da Baccio Pontelli.
  • Torre dell'Orologio.
  • Chiesa matrice di San Nicolò. Costruita nel XVI secolo e rimaneggiata nel XIX, mostra esternamente, sulla facciata a cornice orizzontale con timpano, un portale scolpito da artigiani di scuola ascolana. Il campanile a base quadrata presenta una terrazza con balaustra sormontata da una cuspide. L'interno è a croce latina a una sola navata e custodisce varie opere d'arte fra dipinti e sculture, tra i quali sono una Invenzione della Croce e un Compianto sul Cristo morto dei fratelli Cesare e Vincenzo Conti.[4]
  • Chiesa di San Rocco (XIII secolo), romanica. È la chiesa più antica di Acquaviva e oggi l'interno appare ottocentesco.
  • Chiesa di San Lorenzo (XVII secolo). Tempio agostiniano fondato nel 1613 con chiostro
  • Chiesa di San Giuseppe.
  • Chiesa della Madonna della Pietà.
  • Chiesa suburbana di San Francesco. Annessa al convento francescano con chiostro, il più antico della Marca Fermana, fondato dallo stesso Francesco d'Assisi oggi in grave degrado.[5]
  • Chiesa rustica di Santa Maria delle Palme
  • Chiesa rustica di Santa Maria in Accubitu.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti

Dialetto[modifica | modifica wikitesto]

Il dialetto acquavivano è parlato nel comune di Acquaviva Picena, è di tipo basso-truentino e presenta dunque molte affinità con quello sambenedettese, pur discostandosi significativamente per alcune caratteristiche. Le caratteristiche comuni a tutti gli altri dialetti della zona costiera sono:

  • Metafonesi sannita monottongata (alcuni esempi: tìmbë per "tempo", fùchë per "fuoco");
  • Monottongazione (alcuni esempi: mëstìrë per "mestiere", vàttë vì per "vattene via");
  • Assimilazione dei nessi consonantici "-l + consonante" senza sonorizzazione (alcuni esempi: atë per "alto", fazë per "falso", pucì per "pulcino").

Nel dialetto acquavivano generalmente la -a finale cade, come in tutti gli altri dialetti costieri (alcuni esempi: issë parlë per "lei parla") tuttavia ultimamente, per influenza dell'italiano, la -a finale è stata reintrodotta soprattutto nei sostantivi e negli aggettivi, per cui mentre in sambenedettese "buona" si dice bbònë in acquavivano si dice bbòna, in sambenedettese "casa" si dice casë mentre in acquavivano rimane casa.

Alcuni vecchi documenti, come quelli del linguista tedesco Neumann, testimoniano come in passato, agli inizi del '900, il dialetto acquavivano presentasse metafonesi ascendente dittongata, come nei dialetti di tipo ascolano e offidano, e che solo successivamente abbia ridotto a monottongo l'esito metafonetico, forse per influenza sambenedettese. Inoltre in passato anche nel dialetto acquavivano esistevano dei frangimenti vocalici molto particolari, ormai del tutto estinti.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Le pesche di Acquaviva Picena consistono in due mezze sfere di pasta lievitata con un ripieno di cioccolato o crema pasticciera.[6]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • La rassegna Acquaviva Comics Academy è stata una delle più importanti manifestazioni nazionali sul fumetto. È nata nel 1996 come Acquaviva nei fumetti e si svolgeva con cadenza annuale nel mese di agosto. La manifestazione termina nel 2006.
  • Sponsalia è la rievocazione storica del matrimonio tra Forasteria d'Acquaviva e Rainaldo di Brunforte (1234). Organizzata dal 1988 a cavallo tra i mesi di luglio e agosto, prevedono nel loro contesto la disputa del Palio del Duca fra i due rioni cittadini di Aquila e Civetta. Esiste anche un Palio dei bambini a quattro rioni (Aquila, Civetta, Falco e Picchio).[7]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Artigianato[modifica | modifica wikitesto]

Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e attive vi sono quelle artigianali, come la rinomata produzione di pajarole, articoli per arredamento, in vimini o in midollino, e l'arte del merletto apprezzata in tutta Italia.[8]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
21 giugno 1985 10 giugno 1990 Filippo Gaetani Democrazia Cristiana Sindaco [9]
10 giugno 1990 24 aprile 1995 Filippo Gaetani Democrazia Cristiana Sindaco [9]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Filippo Gaetani Centro Sindaco [9]
14 giugno 1999 18 giugno 2001[10] Raffaele Fogli Lista civica Sindaco [9]
18 giugno 2001 28 maggio 2002 Marco Tomassini Commissario prefettizio [9]
28 maggio 2002 29 maggio 2007 Tarcisio Infriccioli Lista civica Sindaco [9]
29 maggio 2007 7 maggio 2012 Tarcisio Infriccioli Lista civica Sindaco [9]
7 maggio 2012 12 giugno 2017 Pierpaolo Rosetti Lista civica Sindaco [9]
12 giugno 2017 12 giugno 2022 Pierpaolo Rosetti Lista civica Sindaco [9]
13 giugno 2022 in carica Sante Infriccioli Lista civica Sindaco [9]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

La squadra di calcio locale è l'Acquaviva calcio che disputa la Seconda Categoria delle Marche, ma il paese ha anche una seconda squadra che gioca in Terza Categoria e sì chiama F.C.D. River. Nella stagione 2013-2014 per la prima volta si è iscritta al campionato di Serie D una squadra di calcio a 5, l'Acquavivana C5, ottenendo buoni risultati.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 18 dicembre 2023. URL consultato il 18 dicembre 2023.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Alessandro Delpriori, "Fecerunt pictura et scultura". Il percorso dell'arte nelle Marche picene nella seconda metà del Cinquecento, in Anna Maria Ambrosini Massari, Alessandro Delpriori (a cura di), Capriccio e natura. Arte nelle Marche del secondo Cinquecento. Percorsi di rinascita, catalogo di mostra, Cinisello Balsamo, 2017, pag. 124.
  5. ^ Luoghi del Silenzio - Marche Convento di San Francesco - Acquaviva Picena (AP)
  6. ^ autori vari, Dizionario delle cucine regionali italiane, Slow Food, 2010, p. 509.
  7. ^ Palio del duca, su paliodelduca.it. URL consultato il 9 agosto 2014.
  8. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 10.
  9. ^ a b c d e f g h i j http://amministratori.interno.it/
  10. ^ Dimissione del Consiglio

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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